Cosa ci vuole a fare una calcolatrice? Dopotutto, il computer è un calcolatore, e serve solo una piccola interfaccia per compiere delle operazioni aritmetiche più o meno sofisticate: somme, sottrazioni, radici quadrate, logaritmi e poco altro. Oppure no?

Quando si parla di Apple, e soprattutto quando si parla di Steve Jobs, le cose più semplici sono in realtà le più complesse. Perché la filosofia del fondatore di Apple era proprio quella di togliere tutta la complessità “davanti” e tenerla “dietro”. Per questo la storia della calcolatrice di Apple è piuttosto complessa e affascinante, ma vale la pena ripercorrerla partendo dalla fine.

La calcolatrice per iPad

Calcolatrice per iPad

Infatti, anche l’iPad ha finalmente ricevuto la Calcolatrice: l’app ha fatto ufficialmente il suo debutto con iPadOS 18, dopo anni che veniva richiesta. A prima vista ha la stessa estetica “metallica” dell’attuale Calcolatrice per iPhone e per Mac. In realtà ci sono alcune differenze: supporta la Apple Pencil, permette di scrivere a mano i problemi di matematica e l’AI, la Apple Intelligence risolve le funzioni (e le visualizza anche in maniera dinamica) con una modalità che si chiama Math Notes.

Era anni che si parlava di questa app per il tablet di Apple, anche perché con iPadOS 16, la versione del sistema operativo precedente di due anni, è stato introdotto l’altro grande assente dal tablet, cioè il Meteo. L’app del Meteo, che è sbarcata contemporaneamente anche su macOS, è stata un buon successo perché ha una grafica molto chiara ma supporta parecchie informazioni. La versione “intelligente” di Calcolatrice per iPad sembra essere ancora più interessante, perché rispetta quel che Steve Jobs disse quando gli chiesero come mai non era stata fatta la calcolatrice per iPad: se è semplicemente una versione ingrandita della calcolatrice per iPhone non va bene, deve essere innovativa.

Ma davvero c’è bisogno di rendere innovativa una calcolatrice? Dopotutto, cosa mai ci sarà di complicato in questo tipo di app?

Moltissimo: è un purissimo esercizio di design minimalista, capace di avere moltissimo tocchi e particolari che sfuggono allo sguardo non attento ma rendono unica l’esperienza.

Nascita di una calcolatrice

La Calcolatrice, Calculator in inglese, fa la sua comparsa con l’interfaccia di Lisa e poi di Macintosh, tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta. Nel 1983 viene finalizzata per Lisa, il computer di Apple molto costoso e poco fortunato che ha fatto da “madre” per il Macintosh, e poi nel 1984 per il Macintosh.

C’è però una differenza: la calcolatrice del Lisa era molto avanzata, dotata di un “nastro” virtuale che segnava lo storico delle operazioni e aveva la notazione polacca inversa (un tipo di notazione matematica che permette di svolgere i calcoli più velocemente perché non richiede le parentesi). Invece, la calcolatrice del 1984 per il Macintosh 128K era un accessorio da scrivania all’apparenza molto semplice e dotato di pochi fronzoli. Ma era un vero esercizio di stile nell’arte di creare gli oggetti software.

The Steve Jobs Roll Your Own Calculator Construction Set

Il lavoro di progettazione della calcolatrice era stato dato a Chris Espinosa, che a sua volta ha una storia notevole: infatti, l’impiegato numero otto di Apple entrò nell’azienda giovanissimo. A soli 14 anni, nel 1976, lavorando nel garage dei genitori di Steve Jobs per assemblare gli Apple I e preparare i manuali di istruzioni, le scatole per le spedizioni e tutti gli altri compiti che Jobs e Steve Wozniak gli assegnavano.

Dopo la creazione di Apple, il lancio (e il successo) di Apple II, Espinosa rimase a lavorare per Apple come part-time: era una figura “junior” nei differenti gruppi di lavoro dell’azienda, ed era rimasto sempre vicino a Steve Jobs che lo stimava al punto da convincerlo, nel 1981, ad abbandonare gli studi nella prestigiosa università di Berkeley, e venire ad aiutarlo a realizzare il Macintosh lavorando di nuovo per Apple a tempo pieno.

La Calcolatrice era il “pezzetto” di software assegnato a Espinosa come suo primo progetto personale da portare a termine in piena autonomia. Ma non andava mai a Steve Jobs. Il quale insisteva che doveva essere cambiato, modificato, aggiustato in mille modi diversi ogni volta che Espinosa realizzava una nuova versione.

Dimostrando di essere un vero genio, Espinosa escogitò un trucco per risolvere la situazione: realizzò un piccolo software (di un tipo che all’epoca non era mai stato fatto) che permetteva di cambiare in tempo reale alcuni parametri dell’interfaccia dell’app: il tipo di font, la dimensione, la posizione, l’animazione dei tasti. Non senza una certa ironia lo chiamò “The Steve Jobs Roll Your Own Calculator Construction Set”, cioè “Il set di costruzione per Steve Jobs di fatti-la-tua-calcolatrice-da-solo”. In pratica, diede a Steve Jobs un “gioco” con il quale adattare a suo piacimento l’aspetto dell’app con un numero potenzialmente infinito di iterazioni.

Nascita di una calcolatrice

E questo fece Jobs: passò alcuni giorni a modificare continuamente particolari all’apparenza insignificanti della app per arrivare poi a quella che ritenne essere la “sua” opera definitiva. E tale restò per moltissimo tempo: dalla semplice ma efficace animazione dei bottoni, che simulavano la pressione “fisica” in uno dei primi esempi di design scheumorfico di Apple (un design che imita un oggetto reale o la sua consistenza materiale) alla scelta della proporzione tra i numeri sul display.

Il design della Calcolatrice del Macintosh è stato mantenuto con le stesse operazioni matematiche di base fino alla versione finale di Mac OS Classic nel 2001. Con l’arrivo di Mac OS X e dei computer PowerPC Apple ha aggiunto dapprima una Calcolatrice Grafica e poi, nel 2007, la Calcolatrice dell’iPhone che richiama nel suo design quello della calcolatrice da tavolo realizzata dal leggendario designer tedesco Dieter Raum, il Braun ET66 Calculator del 1977.

Braun e Apple: due gusci, una noce

Ma la storia della calcolatrice di Apple non è finita qui. La versione per Mac OS X e poi macOS è diventata sempre più ricca di funzioni, con la versione “scientifica” che può essere attivata anche su iPhone semplicemente ruotando il telefono. Si possono fare anche moltissime conversioni, utilizzare (finalmente) anche la notazione polacca inversa e varie altre cose. Inoltre, l’interfaccia cambia adattandosi allo stile delle diverse versioni del Finder, che ha dapprima un aspetto molto colorato (Aqua) e poi metallico.

Figli di una calcolatrice minore

Con Mac OS X Leopard il sistema di ricerca Spotlight diventa capace di compiere anche moltissime operazioni matematica (cancellando di fatto il bisogno di usare la calcolatrice nel 99 per cento dei casi) e, finché dura la Dashboard cioè fino a Mac OS X Tiger, c’è anche il widget per fare i conti. Con OS X Yosemite la calcolatrice fa invece la sua comparsa nel Centro Notifiche.

La piccola Calcolatrice ha dunque avuto una storia piuttosto ricca e complicata, con pochi cambiamenti di interfaccia e sostanzialmente una posizione umile ma fondamentale. Craig Federighi prima e Greg Joswiak dopo, due dei massimi dirigenti di Apple, hanno più volte fatto capire che la calcolatrice per iPad sarebbe arrivata solo quando fosse stata trovata una idea veramente buona, e che comunque anche su iPad era possibile scaricarne decine e decine fatte da terze parti.

Una per tutte le altre : PCalc

E proprio tra queste, se vogliamo, c’è una app che ha una storia incredibile quasi quanto quella della Calcolatrice originale del Macintosh creata da Espinosa e Jobs.

Infatti, PCalc è una delle applicazioni più vecchie ancora in circolazione. E a pagamento per di più, con un folto stuolo di appassionati che a ogni nuovo rilascio decidono di pagare la licenza, sia per supportare lo sviluppatore James Thomson che per rispetto e gratitudine verso una delle più longeve e interessanti calcolatrici del mondo informatico.

Gli utenti Mac di vecchia data amano le tradizioni e fanno di tutto per preservarle, con un token di apprezzamento che risale ai gloriosi giorni dello shareware, il software gratuito degli anni Ottanta-Novanta a cui versare un piccolo contributo per sbloccare tutte le funzioni, o donationware, che richiedeva semplicemente un obolo.

PCalc, identificata dalla stessa icona blu e nera con la scritta “42” (si, proprio “quel” 42) è disponibile sin dal lancio per iPad, per iPhone, per Apple Vision Pro e per Apple Watch.

PCalc è nato nel 1992 come progetto di uno studente universitario britannico per la realizzazione di un pannello di controllo di una centrale termina. Diventato calcolatrice per i computer dell’epoca, è stato uno dei primi software a entrare nel mondo dello shareware portando tantissime funzioni all’epoca preziose (sia algebriche che di conversione) a un prezzo ragionevole e con una interfaccia molto chiara e ben fatta. E poi, con uno dei primi easter egg del settore, tutto dedicato a “42”.

Entrando nella leggenda sia per essere la calcolatrice preferita di Steve Wozniak sia per aver avuto come beta tester lo stesso Douglas Adams. Ma questa è tutta un’altra storia.

Alcune delle fonti di questo articolo: