In molti sostenevano che fosse impossibile e forse la storia gli sta dando ragione. Il più visionario dei progetti urbani mai pensato dall’epoca della Torre di Babele, cioè The Line, La Linea, la città lunga cento miglia (170 Km), a forma di lunghissimo muro ricoperto all’esterno di vetro (cioè pannelli solari) e con milioni di abitanti al suo interno, è stata scorciata di brutto. I lavori sono già iniziati ma i soldi sono praticamente finiti e ne restano solo per fare i primi 2,4 chilometri. Poi si vedrà.

E in ogni caso anche poco meno di due chilometri e mezzo di lunghezza è un progetto faraonico, perché la città fatta a forma di muraglia ha caratteristiche uniche che la rendono gigantesca in ogni sua manifestazione. Ed estremamente costosa.

La Linea
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Il progetto originale

Centosettanta chilometri di città al costo di 500 miliardi di dollari in cui fa vivere più di 9 milioni di abitanti (il 25% della popolazione saudita). Il tutto in una città progettata per non avere automobili, camion, strade tradizionali e praticamente zero emissioni di carbonio. Il segreto? Ripensare l’idea stessa di città.

La forma, intanto: una città lineare. Un concetto che non è nuovo, anche se di solito sono piuttosto piccoli: nascono lungo un’arteria di scorrimento (una strada, ai lati di un fiume o un canale) oppure schiacciati da doppi ostacoli (mare e monti: come Genova, ad esempio). È una forma tipica delle campagne nel Medioevo, per esempio. Ma quello che i sovrani sauditi e i grandi studi di architettura e ingegneria internazionale avevano immaginato era una cosa su una scala completamente diversa.

Una città fatta a forma di linea, cioè di muro, che attraversa il deserto.
Due pareti contrapposte, alte 500 metri e distanti fra loro 200 metri. Già con questo rende la città la dodicesima struttura abitabile più alta al mondo. E la vita era all’interno, con uno spazio che crea un microclima stabile, e permette di realizzare mezzi di trasporto “puliti”: un sistema di nastri di scorrimento simili a quelli negli aeroporti (i “people mover“) e un servizio di navette autonome velocissime, capaci di andare da un capo all’altro delle cento miglia in 20 minuti a 500 Km/h.

Ma la cosa più incredibile è la densità della popolazione. La città infatti nasce verticale ed è stata progettata per avere una densità di 260 mila persone per chilometro quadrato. Per fare un esempio, Manila, la città con la maggiore densità al mondo, ne ha “solo” 44 mila.

La Linea
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La nascita del progetto

Ma quando è nata questa idea? Il progetto di La Linea è molto recente. È stato annunciato il 10 gennaio 2021 dal principe ereditario saudita Mohammed bin Salman Al Saud che lo ha definito “rivoluzionario per l’umanità e per il modo con il quale le persona abitano”.

Le prime ruspe erano già al lavoro a ottobre del 2022, pensando di renderlo abitabile per gli operai dal 2024. Si pensava di finirlo per il 2030. Ma le cose non sono andate così, nonostante l’approccio pensato fosse modulare.

La Linea infatti doveva essere composta da 135 moduli di 800 metri l’uno circa, con comunità locali, dei veri e propri vicinati vicinati, intervallati da altri spazi intermedi. È stata pensata su tre strati: una superficie per i pedoni, una sotterrane per il trasporto e un’altra, più profonda, per le infrastrutture (acqua, corrente elettrica, collegamenti digitali, fogne).

Il progetto mirava a creare una stretta striscia di edilizia molto densa e protetta, integrando abitazioni, spazi commerciali e aree verdi. Il muro era pensato sia per riparare dal sole e dalla sabbia, che per usare i pannelli all’esterno che raccolgono l’energia. Lo spazio interno invece è verde e ha un microclima naturale stabile (e favorevole all’uomo). Inoltre, l’architettura complessiva è razionale perché ha una “spina dorsale” che lo attraversa con metro superveloci che permettono di spostarsi da una parte all’altra velocemente.

La Linea
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L’utopia mancata

Ci sono stati però due ordini di problemi che hanno messo in crisi il progetto, portando al suo brusco ridimensionamento. Il primo è di tipo economico. Il costo stimato era di 500 miliardi di dollari ma con un impatto stimato di tipo positivo sull’economia saudita: oltre a dare casa a un quarto della popolazione del Paese, doveva anche creare quasi mezzo milione di posti di lavoro e portare 48 miliardi all’anno nelle casse dello Stato. Un progetto destinato a ripagarsi da solo, insomma.

Però sono mancati i soldi perché il prezzo del petrolio sta andando male e i fondi sovrani dell’Arabia Saudita non sono più ricchi come una volta. Una operazione come questa non era più finanziabile. Soprattutto per via del secondo problema: i crescenti dubbi sulla sostenibilità del progetto.

La Linea
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Non è tutto eco quel che luccica?

Integrata all’interno del piano Saudi Vision 2030, La Linea doveva essere la città più sostenibile al mondo. Ma i presupposti stanno venendo a mancare. Secondo i critici, l’Arabia Saudita promette un mondo smart e verticale a emissioni zero e quasi perfetto ma con un prezzo elevatissimo: miliardi di dollari e lo spostamento di intere comunità e di ecosistemi di animali e piante. Costringendo molti a chiedersi se valga davvero la pena realizzarla.

Alcuni tra i grandi studi internazionali di architettura e ingegneria (Norman Foster, Francine Houben di Mecanoo) si sono “sfilati”. E poi ci sono state le prime denunce di scarsa sostenibilità del progetto e dei diritti del lavoro (migliaia di persone indiane in condizioni durissime di lavoro). Alcuni esperti hanno affermato che costruire un unico edificio lungo 170 Km e alto 500 metri usando materiali a basso impatto è semplicemente impossibile. Un progetto di questo genere invece diventerà inevitabilmente un “eco-mostro”.

E oltretutto produrrebbe una città sotto costante sorveglianza, senza libertà per le persone che la abitano. Senza contare che la fattibilità dal punto di vista della semplice abitabilità (la circolazione dell’aria respirabile, ad esempio) è ancora totalmente da dimostrare.

Quindi, un taglio e via. Intanto, sarà un’opera ciclopica già costruire 2,4 Km di questo colosso nel deserto, che viene oltretutto anche costeggiato da un canale lungo per far passare le navi da crociera partendo dal Mar Rosso. Pensare di farne 170 è veramente un’utopia.

Alcune delle fonti di questo articolo: