Lanciare gli incantesimi come Harry Potter, semplicemente pensandoci? Senza prezzo. Non è più fantascienza: grazie a una cuffia che legge le onde cerebrali e costa meno di mille dollari, oggi è possibile controllare i videogiochi con la forza del pensiero. Lo ha dimostrato una tiktoker che ha fatto il giro del web giocando a Hogwarts Legacy usando una combinazione di comandi mentali e vocali. E non è un trucco.

La magia, in questo caso, si chiama EPOC X. È un dispositivo EEG (un apparecchio per l’elettroencefalogramma, cioè riceve le onde elettriche emesse dal cervello) senza fili con quattordici canali di lettura. Sembra un accessorio uscito da un film di fantascienza di serie B ma in realtà è uno strumento professionale che sfrutta una tecnologia vecchia di un secolo. La vera novità è che oggi, grazie all’intelligenza artificiale e al cloud computing, questi segnali possono essere interpretati in tempo reale e trasformati in comandi di gioco.

Il prezzo è sceso drasticamente rispetto al passato, rendendo la tecnologia accessibile anche agli appassionati. E non è per niente intrusivo: non serve trapanare il cranio e inserire filamenti di metallo a contatto con i neuroni come fa Neuralik. In questo caso è più semplice e bastano gli elettrodi appoggiati alla pelle del cranio.

Esplorare il cervello e fare arte con l'EEG
Esplorare il cervello e fare arte con l’EEG

Le interfacce cervello-computer

Il sistema funziona mappando l’attività elettrica dei centri motori del cervello. Quando pensiamo di premere un pulsante, il nostro cervello genera degli impulsi elettrici specifici che la cuffia può rilevare e tradurre in comandi reali. Per rendere il tutto più fluido, la tiktoker ha combinato questi comandi mentali con dei comandi vocali, creando un’esperienza di gioco sorprendentemente naturale. Non è ancora perfetto come usare un controller tradizionale, ma è solo l’inizio.

La tecnologia delle interfacce cervello-computer (BCI) non è nuova nel mondo scientifico. Da anni viene utilizzata in ambito medico per aiutare persone paralizzate a controllare arti robotici, o nel campo della ricerca per studiare le reazioni cerebrali. Quello che sta cambiando è la sua accessibilità e versatilità: dal neuromarketing all’arte interattiva, dal controllo dei droni alla domotica, le applicazioni si stanno moltiplicando. Meta, l’azienda di Mark Zuckerberg, ha persino acquistato CTRL-labs, una startup specializzata in questa tecnologia.

Il futuro sembra ancora più promettente, soprattutto se pensiamo all’integrazione con la realtà virtuale e aumentata. Ci possiamo immaginare mentre indossiamo un visore come Apple Vision Pro e controlliamo l’interfaccia non solo con gli occhi e le mani, ma anche con il pensiero. Meta sta già lavorando in questa direzione, vedendo nelle BCI una possibile rivoluzione nell’interazione uomo-macchina. Gli ostacoli tecnici sono ancora molti, ma la direzione è chiara.

Le onde emesse dal cervello svelano i nostri pensieri?

Qualche problema e tante speranze

Non è tutto oro quello che luccica, naturalmente. La precisione dei comandi mentali non è ancora paragonabile a quella di un controller tradizionale, e c’è bisogno di un periodo di “allenamento” per far funzionare il sistema efficacemente. Inoltre, la tecnologia solleva questioni etiche sulla privacy dei nostri pensieri e sul loro potenziale utilizzo commerciale. Ma una cosa è certa: il futuro del gaming sta andando in questa direzione, e presto potremmo davvero ritrovarci a giocare con il solo potere della mente.

Comunque, la vera domanda non è più “se” ma “quando” questa tecnologia diventerà mainstream. Con i prezzi in discesa e le prestazioni in continuo miglioramento grazie all’AI, potremmo essere a un punto di svolta. Non sarà domani, ma nemmeno tra vent’anni. Il futuro è molto più vicino di quanto pensiamo, ed è già qui che bussa alla porta della nostra mente.

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