Se non puoi combatterli, unisciti a loro. La mossa strategica della Disney sembrerebbe stare tutta in questo vecchio proverbio. Una mossa che però è una vera e propria rivoluzione nel mondo dell’industria dell’intrattenimento (e del copyright). Si passa infatti dal classico “Ci vediamo in tribunale” alla collaborazione diretta per Topolino, Darth Vader, Iron Man e gli altri personaggi del prezioso catalogo delle property Disney con la nuova arcinemica: l’intelligenza artificiale.
La svolta arriva con un annuncio a sorpresa. Disney, che negli ultimi anni aveva combattuto l’intelligenza artificiale generativa a colpi di azioni legali e richieste di rimozione, ha investito un miliardo di dollari in OpenAI. L’accordo triennale concede alla società di Sam Altman l’accesso a oltre duecento personaggi del catalogo Disney, Marvel, Pixar e Star Wars perché possano essere utilizzati con Sora, il sistema di generazione video basato sull’intelligenza artificiale.
L’operazione rappresenta il primo caso di una grande multinazionale dell’intrattenimento particolarmente aggressiva nella gestione del copyright (la cui tutela alcuni anni fa è passata per legge da 75 a 95 anni proprio su pressione della Disney) che sceglie di investire direttamente in una società di intelligenza artificiale generativa. Fino a questo momento le major del settore avevano adottato un approccio esclusivamente difensivo, fatto di contenziosi legali e pressioni politiche per ottenere regolamentazioni più severe. La stessa Disney aveva fatto causa insieme a Universal contro Midjourney per violazione del diritto d’autore, accusando il software di generazione di immagini di utilizzare senza autorizzazione i propri personaggi.
La decisione di collaborare anziché ostacolare OpenAI deriva da una valutazione pragmatica delle alternative disponibili. Continuare a emettere avvisi di rimozione e moltiplicare le cause legali sarebbe stato costoso e probabilmente inefficace nel lungo periodo (in poche parole: impossibile sconfiggerli sul piano legale). Stringere un accordo (cioè: unirsi a loro) permette invece di controllare l’utilizzo delle proprietà intellettuali, renderlo tracciabile e trasformarlo in una fonte di ricavi.
Il controllo dei personaggi

L’accordo prevede limitazioni precise per proteggere gli interessi dei lavoratori dello spettacolo. Non potranno essere riprodotte né i volti degli attori né le voci dei doppiatori che interpretano i personaggi. Disney ha inserito queste clausole per evitare conflitti con i sindacati di categoria, in particolare con SAG-AFTRA e WGA, i più grandi e influenti tra quelli che rappresentano sceneggiatori, attori e doppiatori negli Stati Uniti.
Rimangono comunque disponibili tutti i personaggi animati e presumibilmente quelli che indossano maschere, come Darth Vader e Iron Man. L’elenco include Mickey Mouse, Elsa di Frozen, i supereroi Marvel, i protagonisti dei film Pixar e le icone della saga di Star Wars. I video generati con Sora verranno watermarkati e filtrati per impedire la creazione di contenuti offensivi o illegali.
Una selezione dei video prodotti dagli utenti sarà resa disponibile sulla piattaforma Disney+, che potrà così arricchire la propria offerta con contenuti particolarmente apprezzati dal pubblico più giovane. Il lancio del servizio è previsto per l’inizio del 2026, quando gli abbonati potranno creare e condividere brevi clip animate utilizzando i personaggi licenziati.
L’accordo Disney-OpenAI in sintesi
| Aspetto | Vantaggi per Disney | Sfide per Disney | Vantaggi per OpenAI | Sfide per OpenAI |
|---|---|---|---|---|
| Tecnologia | Usa Sora per video fan-made con eroi Disney su piattaforme streaming, innovando storie. | Controlla IP con filtri e watermark contro abusi passati. | Aggiunge personaggi famosi a Sora per più utenti e appeal. | Limiti su voci e immagini reali frenano libertà creativa. |
| Finanze | Ottiene quote extra in OpenAI e tool AI interni. | Costo alto, gestito in accordo a 3 anni. | Riceve fondi per crescere il business AI. | Deve condividere introiti e applicare regole etiche. |
| Mercato | Attira giovani con contenuti generati | Lancio 2026 necessita test per evitare polemiche. | Guadagna fiducia partnering con giganti media. | Affronta norme sempre più strette sull’AI. |
La rincorsa tecnologica
L’operazione risponde anche a una necessità competitiva immediata. Netflix utilizza da anni sistemi avanzati di intelligenza artificiale per l’analisi dei dati e la personalizzazione dell’offerta, mantenendo un vantaggio tecnologico considerevole rispetto a Disney. Il tentativo di acquisizione di Warner Bros da parte di Netflix, se andasse a buon fine, permetterebbe al colosso dello streaming di affiancare alla propria infrastruttura tecnologica un vastissimo catalogo di personaggi per addestrare ulteriormente i propri sistemi.
Disney possiede uno dei più ricchi cataloghi di proprietà intellettuali al mondo ma è rimasta indietro sul piano dell’innovazione tecnologica. L’accordo con OpenAI le consente di colmare questo divario diventando un cliente importante della società californiana, con accesso privilegiato alle sue API, le Application Programming Interface. Sono gli strumenti tecnologici che permettono di integrare direttamente i modelli di intelligenza artificiale nei sistemi aziendali.
L’integrazione consentirà a Disney di sviluppare nuovi prodotti ed esperienze basate sull’intelligenza artificiale. ChatGPT verrà messo a disposizione dei dipendenti per attività operative e di analisi, mentre le API di OpenAI serviranno per creare funzionalità inedite su Disney+ e negli altri servizi digitali dell’azienda.
Il valore dell’operazione
L’investimento da un miliardo di dollari garantisce a Disney lo 0,02 per cento di OpenAI, una quota che appare simbolica ma diventa significativa considerando la tempistica. L’operazione è stata conclusa prima della prevista quotazione in borsa di OpenAI, attualmente valutata circa cinquecento miliardi di dollari. Disney ha inoltre ottenuto delle impegnative per acquistare ulteriori quote azionarie, che potrebbero rivelarsi molto vantaggiose se la capitalizzazione della società aumenterà dopo lo sbarco a Wall Street.
Soprattutto, l’accordo stabilisce un precedente importante per il rapporto tra industria dell’intrattenimento e intelligenza artificiale. Dimostra che le grandi aziende detentrici di proprietà intellettuali possono scegliere la collaborazione invece del conflitto, trasformando una minaccia percepita in un’opportunità di business. La questione rimane aperta per quanto riguarda i diritti dei lavoratori creativi e la sostenibilità economica di un modello che automatizza parti crescenti della produzione di contenuti. Ma si sa, con l’intelligenza artificiale questo è un problema molto più ampio.
Alcune fonti di questo articolo:
- https://openai.com/index/disney-sora-agreement/
- https://www.rollingstone.com/tv-movies/tv-movie-news/disney-openai-sora-investment-1235482563/
- https://abcnews.go.com/Business/disney-invest-1-billion-openai-permit-characters-ai/story?id=128312284
- https://apnews.com/article/disney-openai-sora-ai-artificial-intelligence-df8be1fe52e9b9c46d965577d3974d3b
- https://www.wsj.com/business/media/disney-to-invest-1-billion-in-openai-license-characters-for-use-in-chatgpt-sora-3a4916e2
- https://www.cnbc.com/2025/12/11/disney-openai-sora-characters-video.html
- https://www.usnews.com/news/technology/articles/2025-12-11/disney-invests-1b-in-openai-in-deal-to-bring-characters-like-mickey-mouse-to-sora-ai-video-tool

