Nel 2023 lo scrittore e attivista canadese Cory Doctorow ha introdotto un neologismo destinato a lasciare il segno nel dibattito tecnologico contemporaneo. L’Enshittification, eletta parola dell’anno dal dizionario australiano Macquarie nel 2024 e dall’American Dialect Society l’anno precedente, identifica il deterioramento sistematico delle piattaforme digitali causato dai modelli di business orientati alla massimizzazione del profitto. Il termine, volutamente crudo nella sua versione anglosassone, cattura con efficacia un fenomeno che molti utenti percepiscono quotidianamente senza riuscire a nominarlo con precisione.
La teoria elaborata da Doctorow parte da una osservazione empirica del comportamento dei giganti tecnologici contemporanei. Le piattaforme digitali seguono un percorso degradante articolato in tre momenti distinti, ciascuno caratterizzato da uno spostamento progressivo del valore estratto. Questo ciclo non rappresenta un incidente di percorso ma una strategia deliberata che sfrutta gli effetti di rete e i meccanismi di dipendenza tecnologica per consolidare posizioni monopolistiche.
Il corteggiamento iniziale
La prima fase del processo vede le piattaforme concentrare ogni sforzo nell’attrarre gli utenti. I servizi vengono offerti gratuitamente o a condizioni vantaggiose, le funzionalità risultano intuitive e l’esperienza complessiva appare ottimizzata per soddisfare le esigenze reali delle persone. Le pubblicità restano discrete, gli algoritmi lavorano nell’interesse dell’utilizzatore finale, le condizioni d’uso si mantengono trasparenti. L’obiettivo strategico consiste nel costruire una base ampia di utenti che diventino progressivamente dipendenti dal servizio attraverso effetti di rete e meccanismi di lock-in invisibili ma efficaci. Viene tutto (apparentemente) regalato.
Estrazione anche dai partner
Una volta raggiunta la massa critica necessaria, la piattaforma innesca la seconda transizione. L’equilibrio si sposta gradualmente dagli utenti verso i clienti commerciali: inserzionisti, venditori terzi, publisher esterni. Gli algoritmi vengono modificati per privilegiare contenuti sponsorizzati, i risultati organici perdono visibilità, emergono costi aggiuntivi per mantenere prestazioni precedentemente garantite. L’esperienza utente si degrada in modo percettibile ma ancora tollerabile, mentre la piattaforma guadagna dagli accordi con i partner commerciali, che necessitano dell’accesso alla base utenti ormai consolidata.
L’abuso finale
La fase conclusiva secondo Doctorow rappresenta il punto di non ritorno del processo degenerativo. La piattaforma, forte della posizione monopolistica conquistata, comincia ad abusare sistematicamente anche dei partner commerciali precedentemente privilegiati. Le commissioni aumentano, le condizioni contrattuali si inaspriscono, i meccanismi di lock-in si stringono attorno a fornitori e inserzionisti. Il servizio diventa sostanzialmente inutilizzabile per chiunque non sia disposto a pagare costi crescenti, mentre la qualità complessiva precipita verso livelli che giustificano pienamente la definizione volgare del fenomeno.
L’analisi di Doctorow collega questo degrado a scelte politiche precise che favoriscono pratiche monopolistiche predatorie. Nel suo libro pubblicato nel 2024, lo scrittore propone interventi regolatori come l’imposizione dell’interoperabilità e lo smantellamento dei gatekeeper tecnologici. Il fenomeno dell’Enshittification riflette il declino percepito dell’internet contemporaneo, applicandosi potenzialmente anche oltre i confini del mondo digitale a qualsiasi sistema che privilegi l’estrazione del valore sulla creazione di utilità genuine.
Le tre fasi dell’Enshittification
| Elemento Caratteristico | Prima Fase: Buoni con gli Utenti | Seconda Fase: Abuso Utenti per Partner Aziendali | Terza Fase: Abuso Totale per Massimizzare Profitti |
|---|---|---|---|
| Focus Principale | Attrarre e fidelizzare utenti con valore gratuito o superiore (pochi ads, algoritmi utili) | Spostare valore verso inserzionisti/venditori (pubblicità invasive, fee per visibilità) | Estrarre da tutti: utenti e partner (lock-in rigidi, caos algoritmico) |
| Esempi Tipici | Amazon con prezzi bassi e consigli genuini; Facebook come spazio sociale puro | Google con ads nei risultati; Meta che penalizza reach organica | Twitter/X post-Musk con verifiche a pagamento; Amazon che sovraccarica venditori |
| Meccanismi Chiave | Effetti di rete e lock-in per creare dipendenza | Algoritmi manipolati e monetizzazione aggressiva | Monopolio consolidato, opacità totale e estrazione massima |
| Impatto su Utenti/Partner | Esperienza ottimale per crescita rapida | Degrado graduale per profitti intermedi | Frustrazione universale, servizio “schifoso” |
Alcune fonti di questo articolo:
- https://doctorow.medium.com/social-quitting-1ce85b67b456
- https://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/bjir.70004
- https://www.guerredirete.it/enshittification-il-progressivo-degrado-delle-piattaforme-digitali/
- https://web.archive.org/web/20240208152542/https://www.ft.com/content/6fb1602d-a08b-4a8c-bac0-047b7d64aba5
- https://www.popmatters.com/wendy-a-woloson-crap-2645979568.html
- https://www.merriam-webster.com/slang/enshittification
- https://gizmodo.com/enshittification-is-officially-the-biggest-word-of-the-year-2000530173
- https://arstechnica.com/gadgets/2025/02/as-internet-enshittification-marches-on-here-are-some-of-the-worst-offenders/
- https://www.on-magazine.co.uk/arts/book-review/non-fiction/enshittification-cory-doctorow/

