Si chiama CityAirbus NextGen. È un taxi che salta le code e vola direttamente a destinazione. Come nei film di fantascienza. È quello che i big della tecnologia stanno cercando di realizzare ma che adesso sta veramente diventato realtà. Un prototipo che è qualcosa di più di un semplice “proof of concept”, perché potrebbe essere il primo di una serie destinata alla produzione.

CityAirbus NextGen

Airbus, il colosso europeo del settore aerospazio, ha presentato il prototipo di CityAirbus NextGen, l’aereotaxi completamente elettrico che secondo loro dovrebbe rivoluzionare la mobilità urbana. Più avanti nel corso dell’anno farà il suo volo inaugurale ma intanto è un punto fermo: l’aerotaxi non è più solo una cosa da film di fantascienza.

Questi velivoli saranno davvero un’alternativa ai mezzi di oggi? Airbus ci prova e il suo progetto è pensato per diventare un prodotto commerciale. Con una apertura alare di 12 metri, un peso di due tonnellate e una autonomia di 80 Km il prototipo del CityAirbus NextGen ha molte caratteristiche che lo rendono unico.

Intanto, il velivolo serve a trasportare 4 persone a 120 Km/h in ambito urbano. Ad esempio, potrà collegare il centro di Roma con l’aeroporto di Fiumicino, o quello di Milano con Malpensa. O consentire nuove forme di turismo, spostando le persone sopra le città d’arte o facendoli arrivare più velocemente a destinazione.

L’aerotaxi non è un velivolo a guida autonoma. Almeno, per adesso. Infatti, lo spazio di quattro persone (più i bagagli) è previsto che comprenda un pilota e tre passeggeri. Da questo punto di vista si colloca in una fascia di mercato molto specifica che serve per spostamenti rapidi di pochissime persone.

CityAirbus NextGen di Airbus
CityAirbus NextGen di Airbus

Un taxi esclusivo o per tutti?

Tuttavia, secondo Airbus, l’aerotaxi potrebbe anche aiutare i pendolari del futuro o gli uomini d’affari. Uno strumento per gli amministratori delegati, i dirigenti e i funzionari pubblici per spostarsi rapidamente da un lato all’altro della città e raggiungere ad esempio il quartier generale della propria organizzazione dopo aver partecipato a una inaugurazione o a un incontro istituzionale. Ma anche aiutare chi vuole scoprire con un giro panoramico la bellezza di un centro urbano.

Insomma, secondo Airbus, che oltre all’apparecchio ha pensato anche ai suoi primi casi d’uso, con il CityAirbus si potranno fare moltissime nel cielo di una grande città in maniera sicura, silenziosa e con inquinamento zero perché dotato di motori elettrici.

I primi clienti

A chi andranno i primi apparecchi? Nei mesi scorsi, ITA, la compagnia aerea italiana recentemente acquistata dalla tedesca Lufthansa, ha già manifestato il suo interesse. Vorrebbe degli aerotaxi per spostare i suoi clienti da e verso gli aeroporti vicino alle grandi città (probabilmente Roma e Milano). Ma anche altre aziende sono interessante, come ad esempio la giapponese Hiratagakuen, che vede delle opportunità di business per l’utilizzo dell’aerotaxi sopra Tokyo, una delle più grandi megalopoli del pianeta.

In generale, l’obiettivo per l’Italia è avere questi apparecchi pronti per le Olimpiadi del 2026: per questo l’Enac, l’ente regolatore dello spazio aereo, ha approvato da poche settimane le prime regole per questi velivoli: sono “Requisiti nazionali per le operazioni, lo spazio aereo e le infrastrutture per gli aeromobili con capacità di decollo e atterraggio verticale (Vca)” che identificano anche i “corridoi Vca”, cioè le strade nell’aria riservate ai VCA: quali rotte e a quali quote.

CityAirbus NextGen di Airbus
CityAirbus NextGen di Airbus

La fabbrica dei taxi

L’aerotaxi è una specie di elicottero, in realtà: un aereo elettrico che si alza e scende verticalmente. E richiede una serie di test oltre che un centro di produzione per quanto dovrà andare in produzione. Per adesso l’investimento per la sua realizzazione non comprende una fabbrica dedicata, ma un centro di test sì.

Airbus infatti ha anche inaugurato il centro prove a Donauwörth per il collaudo degli aerei elettrici a decollo e atterraggio verticale, eVTOL. Il centro, fondamentale per la strategia di Airbus nell’Advanced Air Mobility, è già servito a testare il primo avvio dei motori del CityAirbus lo scorso dicembre e ora sarà usato per tutti gli altri test prima del battesimo dell’aria: dagli 8 rotori agli altri sistemi di bordo: i comandi di volo e l’avionica.