Il 30 settembre 2025 la storia di internet perde un pezzo importante. AOL, il colosso che negli anni Novanta ha accompagnato milioni di americani alla scoperta del web, ha annunciato la dismissione definitiva del suo accesso dial-up. Dopo 34 anni di onorato servizio, i modem a 56 kilobit al secondo che fischiavano e gracchiavano prima di stabilire la connessione diventano definitivamente un ricordo. È la fine simbolica di un’era tecnologica che ha segnato gli albori della rete globale.

Il servizio, ormai una reliquia del passato digitale, conta ancora tra i 160mila e i 300mila utenti negli Stati Uniti e in Canada (non ci sono statistiche chiare per l’Europa e l’Italia). Si tratta principalmente di persone che vivono in aree rurali dove l’accesso alla banda larga rimane limitato o economicamente impraticabile. Per questi ultimi irriducibili della linea telefonica, AOL rappresentava l’ultima ancora di salvezza per restare connessi al mondo digitale. La dismissione segna non solo la fine di un servizio, ma la chiusura definitiva del ponte tra il mondo analogico e quello digitale.

Ecco com'è fatto un modem 56K di US Robotics (Immagine wikimedia)
Ecco com’è fatto un modem 56K di US Robotics (Immagine wikimedia)

Il fascino perduto della banda stretta

I modem dial-up erano strumenti affascinanti nella loro semplicità. Convertivano i segnali digitali in analogici per viaggiare sulle linee telefoniche tradizionali, producendo quel caratteristico suono che ogni utente degli anni Novanta ricorda con un misto di nostalgia e frustrazione. La velocità massima teorica di 56 kbps sembrava allora rivoluzionaria, anche se raramente veniva raggiunta nella pratica quotidiana. Scaricare una singola canzone in formato MP3 richiedeva dieci o venti minuti, mentre le immagini si caricavano riga dopo riga con una lentezza che oggi risulta quasi surreale.

Rispetto ai moderni standard, la tecnologia dial-up appare primitiva. I router attuali gestiscono connessioni in fibra ottica che raggiungono velocità migliaia o milioni di volte superiori, supportando streaming video in alta definizione, videoconferenze e trasferimenti dati intensivi. Le moderne infrastrutture permettono connessioni stabili e sempre attive, eliminando il bisogno di “chiamare” un Point of Presence per stabilire ogni singola sessione di navigazione. La rivoluzione della banda larga ha reso obsoleta l’intera architettura del dial-up, relegandola a curiosità tecnologica.

Le alternative moderne nelle aree dimenticate

Nelle zone rurali dove il dial-up resisteva ancora, le opzioni si stanno moltiplicando rapidamente. Le connessioni satellitari rappresentano la frontiera più promettente, con servizi come Starlink che portano banda larga anche nelle località più remote. Il 5G si sta espandendo oltre i centri urbani, mentre le reti in fibra ottica continuano a estendere la loro copertura geografica. Anche il tradizionale DSL su linea telefonica offre prestazioni infinitamente superiori al dial-up, quando disponibile.

Per gli anziani e gli utenti con esigenze basilari, esistono piani internet a basso costo specificamente pensati per chi usa la rete solo per email e navigazione leggera. I provider minori stanno sviluppando soluzioni dedicate a queste fasce di utenza “diversamente giovani”, riconoscendo che l’accesso digitale è ormai un diritto fondamentale. Le biblioteche pubbliche e i centri comunitari offrono inoltre punti di accesso gratuiti per chi non può permettersi una connessione domestica. L’ecosistema delle alternative al dial-up si è notevolmente arricchito negli ultimi anni.

Un terminal TeleGuide, cioè un vecchio computer con modem "integrato" (Immagine Wikipedia)
Un terminal TeleGuide, cioè un vecchio computer con modem “integrato” (Immagine Wikipedia)

L’Italia ha già voltato pagina

In Italia, il dial-up è praticamente scomparso dal panorama commerciale già da diversi anni. TIM ha ufficialmente abbandonato la banda stretta nel 2023, mentre i vecchi Point of Presence come quello storico di Formia risultano ormai fuori servizio. Le aree senza copertura banda larga sono ridotte al minimo, coperte da alternative come il 5G o le connessioni satellitari. Anche i moderni sistemi operativi hanno eliminato il supporto nativo per i modem dial-up, rendendo sempre più difficile l’utilizzo di questa tecnologia.

I pochi numeri dial-up ancora attivi nel Paese sono parte di sistemi industriali o aziendali molto specifici, non più collegati a veri servizi internet pubblici. La copertura delle infrastrutture a banda larga è molto capillare, eliminando di fatto la necessità del dial-up anche nelle zone montane più remote. L’Italia ha completato da tempo la transizione verso il digitale moderno senza lasciare indietro significative fasce di popolazione. Il Paese può considerarsi un esempio virtuoso di come gestire l’evoluzione tecnologica senza abbandonare nessuno.

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