Il 5 giugno 2025 è scomparso a 74 anni Bill Atkinson, forse il programmatore più influente della storia dell’informatica. Era l’uomo che ha reso possibile tutto quello che oggi diamo per scontato quando accendiamo un computer. Ogni volta che si clicca su un’icona, si apre un menu o si seleziona un testo, si stanno usando le sue invenzioni.

Steve Jobs e Bill Atkinson (immagine Norman Seiff )
Steve Jobs e Bill Atkinson (immagine Norman Seiff)

Il vero paradosso però è che il nome di Atkinson è praticamente sconosciuto a tutti. Eppure, le sue creazioni hanno cambiato il mondo più di tanti grandi imprenditori tech. I due computer più importanti per lo sviluppo dell’informatica personale creati da Apple, Lisa e Macintosh, sono basati sui suoi algoritmi e sulle sue intuizioni per come farli funzionare. Senza nulla togliere a Steve Jobs, quando il fondatore di Apple veniva celebrato come visionario, era Atkinson che trasformava quelle visioni in codice funzionante. La sua grandezza sta proprio in questo paradosso: più le sue invenzioni erano rivoluzionarie, più diventavano invisibili agli utenti.

La prima grande rivoluzione è stata QuickDraw, la libreria grafica che rese possibile l’interfaccia del Macintosh. Prima di Atkinson, i computer mostravano solo testo verde su schermo nero. Grazie al suo codice elegantissimo, finestre, icone e menu diventarono una realtà quotidiana per milioni di persone. E il lavoro fatto da Atkinson non si limita ad aver concepito il codice che fa muovere le finestre, ma anche a creare alcune “magie” tecnicamente impossibili sino a quel momento, come per la prima volta la sovrapposizione di finestre diverse sulla medesima scrivania.

MacPaint è stata la seconda rivoluzione: il primo software grafico pensato per chiunque, non solo per programmatori o tecnici. Atkinson inventò strumenti che usiamo ancora oggi, come il lasso di selezione e le “formiche in marcia” che circondano le aree selezionate. Diciamocelo: Photoshop, nato anni dopo, non ha fatto altro che perfezionare le sue intuizioni originali.

La schermata originale della presentazione di MacPaint 1.0
La schermata originale della presentazione di MacPaint 1.0

La terza rivoluzione si chiama HyperCard: un sistema di schede collegate da link che anticipò il web di almeno dieci anni. Mentre Tim Berners-Lee inventava il World Wide Web al Cern, Atkinson aveva già dimostrato la potenza dell’ipertesto su milioni di computer domestici. Wikipedia, i blog e perfino i social network devono molto a quella piccola applicazione rivoluzionaria distribuita gratuitamente con ogni Mac.

Ma l’eredità di Atkinson va oltre i singoli programmi. Il menu in alto sullo schermo, il doppio click del mouse, la possibilità di copiare e incollare tra applicazioni diverse: tutto nasce dalla sua mente geniale. La sua filosofia era semplice quanto rivoluzionaria: la tecnologia deve essere al servizio dell’uomo, non il contrario.

Le invenzioni di Bill Atkinson che usiamo ancora oggi

InvenzioneDescrizioneImpatto sul mondo
MacPaintPrimo editor grafico pensato per tuttiHa reso l’arte digitale accessibile, definendo gli standard del software creativo
QuickDrawLibreria grafica per la visualizzazione veloceHa reso possibili le interfacce grafiche moderne
HyperCardSistema ipertestuale con collegamentiHa influenzato la nascita del web e dei media interattivi
Elementi dell’interfacciaMenu bar, doppio click, strumento lassoSono diventati standard universali in tutti i computer
General MagicCofondatore, pioniere dei dispositivi mobiliHa contribuito a plasmare il futuro della tecnologia mobile
NumentaRicerca e sviluppo nell’intelligenza artificialeHa fatto progredire il campo dell’AI

Dopo aver lasciato Apple, Atkinson continuò a anticipare il futuro con General Magic, dove contribuì a immaginare i primi smartphone vent’anni prima dell’iPhone. Negli ultimi anni si era dedicato all’intelligenza artificiale con Numenta e alla fotografia naturalistica. Due passioni apparentemente diverse ma unificate dalla stessa ricerca di bellezza ed eleganza che caratterizzava il suo codice.

Il vero genio si riconosce dalla durata delle sue invenzioni. Quarant’anni dopo la nascita del Macintosh, usiamo ancora ogni giorno le creazioni di Bill Atkinson. Il computer moderno, con la sua interfaccia intuitiva e umana, è la sua eredità più preziosa.

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