Maledette zanzare, avete vinto ancora una volta. Il 16 ottobre 2025 passerà alla storia come il giorno della capitolazione. Non una bandiera bianca issata su un campo di battaglia, ma tre minuscole zanzare intrappolate su un nastro adesivo per il vino nel giardino di Björn Hjaltason, cittadino di Kjós, sobborgo di Reykjavik. Tre esemplari di Culiseta annulata che hanno segnato la fine di un’era geologica: l’Islanda, ultimo avamposto dell’umanità libera dalle zanzare insieme all’Antartide, ha ceduto al microscopico nemico alato.

Hjaltason, entomologo dilettante con l’occhio allenato, ha capito subito di trovarsi di fronte a qualcosa di epocale. Ha scritto su Facebook che l’ultima fortezza era caduta, anche se poi ha ammesso che forse era prematuro dirlo prima di vedere se gli insetti sopravviveranno all’inverno islandese.

Anche disegnate le zanzare sono proprio brutte (Immagine Wikipedia)
Anche disegnate le zanzare sono proprio brutte (Immagine Wikipedia)

Il detective delle zanzare

La scoperta ha il sapore di un giallo entomologico risolto per caso. Hjaltason stava controllando le sue trappole per falene quando al crepuscolo ha notato qualcosa di anomalo: un insetto che non aveva mai visto prima nei suoi anni di osservazione. Due femmine e un maschio, praticamente un commando in ricognizione, finiti direttamente nel suo giardino. La conferma è arrivata da Matthías Alfreðsson, entomologo dell’Istituto di Scienze Naturali islandese, che ha identificato con precisione la specie. La Culiseta annulata non è una zanzara qualunque: è il marine degli insetti, capace di sopravvivere in condizioni che farebbero morire di freddo una tigre siberiana, rifugiandosi in cantine e fienili durante l’inverno.

Il sospetto di Hjaltason è che siano arrivate via mare, nascoste nei container del vicino porto industriale di Grundartangi. Se tre esemplari sono finiti nel suo giardino, ragiona con logica implacabile l’entomologo, probabilmente ce ne sono molti altri in circolazione. Il timore è legato a una constatazione piuttosto ovvia, purtroppo. L’Islanda si sta riscaldando quattro volte più velocemente del resto dell’emisfero settentrionale: i ghiacciai collassano, gli sgombri del sud nuotano felici nelle acque artiche, e ora anche le zanzare hanno deciso che Reykjavik non è poi così male come destinazione turistica permanente.

Tipo di ZanzaraAree Geografiche/ContinentiAree senza Zanzare
Aedes albopictus (Zanzara Tigre)Asia sudorientale (origine), Europa, America, Africa, Medio Oriente, Australasia(Islanda?), Groenlandia, Antartide (assenza dovuta a clima e condizioni ambientali)
Aedes aegyptiTropici e subtropici di Asia, Africa, America, Medio Oriente(Islanda?), Groenlandia, Antartide
Culex pipiens (Zanzara Comune)Europa, Asia, America, AfricaIslanda, Groenlandia, Antartide
Anopheles (species pluralis)Globalmente in aree temperate e tropicali(Islanda?), Groenlandia, Antartide

Note sulla distribuzione (e assenza) delle zanzare

  • Le zanzare sono presenti quasi ovunque nelle zone temperate e tropicali del mondo, con circa 3500 specie diverse note.
  • L’Islanda era un esempio unico di Paese praticamente privo di zanzare grazie a suolo vulcanico, scarsa umidità, clima freddo e venti persistenti.
  • Anche Groenlandia e alcune parti dell’Antartide sono prive di zanzare per condizioni climatiche estreme.

La grande migrazione verso nord

La conquista islandese si inserisce nel quadro globale del cambiamento climatico. Le zanzare stanno marciando verso nord come un esercito silenzioso ma inarrestabile perché le nuove temperature glielo consentono. Nel Regno Unito sono state trovate le uova della zanzara egiziana, portatrice di dengue e Zika, mentre la tigre asiatica ha stabilito teste di ponte nel Kent. L’Europa sta diventando tropicale a colpi di un grado centigrado all’anno in più, e gli insetti ringraziano espandendo il loro impero. La Culiseta annulata islandese per fortuna non trasmette malattie, ma la sua presenza dimostra che il cambiamento climatico sta riscrivendo le mappe biogeografiche con la velocità di un editor impazzito.

L’ironia della sorte vuole che l’Islanda abbia sempre avuto l’habitat perfetto per le zanzare: paludi, stagni, pozze d’acqua ovunque. Mancava solo la temperatura giusta, e ora ce l’hanno. Con il cambiamento climatico e il riscaldamento globale l’Islanda diventa un resort a cinque stelle per zanzare, dopo che era chiuso solo perché faceva troppo freddo. Il termostato globale ha girato la manopola e il Grand Hotel Mosquito di Reykjavik ha aperto i battenti.

L’ultimo bastione dell’umanità

Le zanzare sono tra gli insetti più fastidiosi, soprattutto in città. Oltre a portare molte malattie, il veleno di questi ditteri provoca spesso reazioni allergiche locali che infiammano i primi strati sottocutanei quando si viene punti e provocano fastidiosi bubboni. Inoltre, il tipico sibilo che emettono le femmine di alcune specie, un ronzio insistente, può trasformarsi in un allarme aereo che impedisce di riposare, soprattutto nelle notti d’estate.

Per chi voleva vivere una vita senza zanzare, che pure come tutti gli animali sono fondamentali in molti ecosistemi naturali, restava solo l’Antartide, ultimo continente libero dal flagello alato. Ma per quanto ancora? Se le zanzare hanno conquistato un’isola vulcanica nell’Atlantico settentrionale dove d’inverno il sole non sorge per mesi, cosa impedirà loro di stabilirsi tra i pinguini quando la calotta polare si sarà sufficientemente assottigliata?

Una zanzara Anofele fa uno spuntino (Immagine Wikipedia)
Una zanzara Anofele fa uno spuntino (Immagine Wikipedia)

Insomma, la specie umana dovrà rassegnarsi a convivere ovunque con il ronzio notturno, le punture pruriginose, la danza scomposta delle braccia che cercano di colpire l’invisibile nemico nel buio.

Al di là del fastidio per noialtri, la “caduta dell’Islanda” non è solo una curiosità entomologica: è il sintomo di un pianeta che sta cambiando più velocemente della nostra capacità di adattamento. Mentre i governi discutono di emissioni e protocolli, le zanzare votano con le ali, colonizzando territori che la natura aveva loro precluso per millenni. Hjaltason continuerà a monitorare il suo giardino questo inverno, sperando forse che il gelo faccia il suo dovere. Ma qualcosa dice che le Culiseta annulata hanno già trovato una cantina accogliente dove passare la stagione fredda, pronte a riprodursi quando tornerà la primavera islandese, sempre più mite, sempre più ospitale per chi ha sei zampe e una proboscide acuminata e assetata.

Alcune fonti di questo articolo: