Forse ne avete sentito parlare, forse ci avevate già pensato, forse non ne sapete nulla. Ma è arrivato il momento di farsi un’idea, senza cadere nelle varie teorie del complotto e fake news che girano in rete.
Perché c’è una data che tiene svegli la notte gli esperti di cybersicurezza di tutto il mondo. Non è scritta su nessun calendario, ma aleggia come una minaccia concreta nei corridoi delle grandi aziende tecnologiche, nelle stanze dei governi e nei laboratori di ricerca. Si chiama Q-Day, il giorno in cui un computer quantistico sufficientemente potente riuscirà a infrangere i sistemi di crittografia che oggi proteggono la nostra vita digitale. Un momento che potrebbe trasformare internet in un colabrodo di dati esposti, rendere vulnerabili le transazioni finanziarie e far crollare l’intero sistema di sicurezza su cui si regge l’economia globale.
La logica della sicurezza
La crittografia sinora ha permesso di tenere i dati al sicuro: sia quando vengono elaborati che quando vengono trasmessi oppure conservati. È una sicurezza che non si basa sul “nascondere” i dati (che spesso possono essere rubati ma non decodificati) quanto nel renderli impenetrabili. Il pericolo portato dal Q-Day non è che vengono rubati dati finora irraggiungibili, ma che anche quelli già rubati in passato e finora indecifrabili, e quelli facilmente rubabili ma altrettanto indecifrabili, possano essere decodificati.
Purtroppo il Q-Day non è fantascienza né un complotto. È una conseguenza diretta e prevedibile dell’evoluzione tecnologica. Quando arriverà quel giorno, i computer quantistici saranno in grado di eseguire in maniera rapidissima l’algoritmo di Shor, scoperto nel 1994, che permette di scomporre numeri enormi nei loro fattori primi in tempi brevissimi. Quella capacità renderà obsoleta la crittografia RSA (Rivest-Shamir-Adelman), il sistema che protegge password, carte di credito, comunicazioni sensibili e miliardi di transazioni quotidiane su internet. I computer tradizionali impiegherebbero millenni per decifrare queste chiavi, i computer quantistici potrebbero farlo in ore o minuti.
Si tratta purtroppo di una minaccia invisibile che è già in azione. Infatti, c’è un aspetto ancora più inquietante. Non serve aspettare il Q-Day per subire le conseguenze. Già oggi, attori malintenzionati stanno raccogliendo dati criptati con una strategia chiamata “memorizza ora, decripta dopo”. L’idea è semplice quanto micidiale: intercettare e archiviare comunicazioni protette oggi, per decifrarle domani quando i computer quantistici saranno disponibili.
I dati a lunga vita, come informazioni finanziarie, documentazione sanitaria, segreti industriali e chiavi crittografiche delle criptovalute, sono particolarmente a rischio. Questi dati devono rimanere sicuri per decenni, ma potrebbero essere esposti retroattivamente nel momento in cui la tecnologia quantistica diventerà operativa.
Le stime degli esperti convergono su una finestra temporale preoccupantemente vicina. Il Q-Day potrebbe verificarsi tra il 2030 e il 2035, anche se la data resta incerta. Aziende come IBM, Google e Microsoft stanno sviluppando computer quantistici sempre più potenti, ma serve ancora un salto tecnologico importante. I computer quantistici attuali hanno poche centinaia di qubit e soffrono di errori significativi, ben lontani dai milioni di qubit necessari per eseguire l’algoritmo di Shor su larga scala. Tuttavia, la rapidità dei progressi suggerisce che il traguardo non è così remoto.
Sintesi delle stime
Perdita stimata (%) | Perdite economiche stimate (USD) | Tempo di recupero stimato |
---|---|---|
20% | ~800 miliardi | 1-2 anni |
30% | ~1.2-1.5 trilioni | 2-3 anni |
40-50% | 1.5-2 trilioni (o superiore) | 3-5 anni o più |
Tra parentesi, se vi interessa approfondire l’argomento, in passato ne abbiamo già parlato: dall’alba dell’informatica italiana al perché il computer quantistico sia la più grande rivoluzione del calcolo, passando per l’idea che a simulazione dell’universo non sia solo fantascienza sino al tallone di Achille dei computer quantistici. Ce ne sono di cose da leggere sul quantum computing!
Il conto salato della vulnerabilità digitale
Torniamo al futuro. Le conseguenze economiche del Q-Day potrebbero essere catastrofiche. Le stime indicano perdite globali che oscillano tra gli 800 miliardi e i due trilioni di dollari, considerando frodi, furti di dati, interruzioni dei mercati finanziari e costi di emergenza per ricostruire la sicurezza. La sicurezza del commercio elettronico verrebbe compromessa, con pagamenti online e transazioni finanziarie esposte a frodi su vasta scala. Le criptovalute come Bitcoin, che si basano su firme digitali e crittografia a chiave pubblica, vedrebbero le loro chiavi private calcolabili a partire da quelle pubbliche, permettendo il furto di fondi su scala planetaria.
Sintesi degli attori e obiettivi
Attori principali | Obiettivi comunicativi | Mezzi di diffusione |
---|---|---|
Ricercatori e accademici | Spiegare la scienza dietro il Q-Day | Articoli scientifici, conferenze |
Aziende tech | Valutare rischi e opportunità, promuovere PQC | Webinar, white papers, media tech |
Governi e istituzioni | Prepararsi a minacce future, regolamentare | Policy papers, dichiarazioni ufficiali |
Media mainstream | Informare il pubblico generale | Articoli giornalistici, TV |
Comunità online e social | Discussioni, a volte sensazionalismo | Forum, social media, blog |
Il danno non sarebbe solo economico. La violazione massiva della privacy e la perdita di dati sensibili genererebbero un clima di insicurezza generalizzata, minando la fiducia nei sistemi digitali e nei servizi pubblici e privati. La società moderna, costruita sulla fiducia nella sicurezza digitale, subirebbe uno shock paragonabile a quello di una crisi finanziaria globale. Analizzando i dati storici del mercato azionario globale, perdite del 30-50% richiederebbero dai tre ai cinque anni o più per essere recuperate, sempre che si riesca a stabilizzare rapidamente i sistemi e ripristinare la fiducia.
La corsa contro il tempo della crittografia post-quantistica
Fortunatamente, la comunità scientifica non è rimasta con le mani in mano. Si sta sviluppando la crittografia post-quantistica, algoritmi progettati per resistere agli attacchi dei computer quantistici. Nel 2024-2025 il National Institute of Standards and Technology (NIST) ha standardizzato i primi algoritmi di crittografia post-quantistica, e molti governi stanno già iniziando a introdurli nelle infrastrutture critiche. La transizione sarà lunga e complessa, ma rappresenta l’unica strada per mantenere sicuro il futuro digitale. Le imprese che non si prepareranno in tempo rischiano interruzioni e danni permanenti, con una possibile disuguaglianza nell’accesso alla sicurezza digitale tra grandi aziende e realtà più piccole.
Il Q-Day non è una leggenda metropolitana o una teoria del complotto, ma neanche una specie di “apocalisse Maya“. Va semplicemente analizzato come una sfida da affrontare con urgenza e coordinazione internazionale. La posta in gioco è molto alta, tuttavia, anche se tempo stringe, il punto non è più se il Q-Day arriverà, ma essere pronti quando accadrà.
Alcune fonti di questo articolo:
- https://www.longwave.it/articoli/cybersecurity-vs-quantum-computing-nuove-minacce-e-strategie-di-protezione/
- https://startupitalia.eu/startup/comunicazione-quantistica-mckinsey/
- https://www.econopoly.ilsole24ore.com/2023/07/12/computer-quantistici-dove-porteranno-tech-finanza-e-industria/
- https://ilbolive.unipd.it/it/news/societa/rischi-geopolitici-tecnologie-quantistiche
- https://internetarchiveoralhistories.com
- https://www.mimit.gov.it/images/stories/digitale/Ecosistema_industriale_italiano_delle_tecnologie_quantistiche.pdf
- https://www.nature.com/articles/d43978-024-00064-9
- https://www.esteri.it/wp-content/uploads/2022/12/CSA-1.pdf
- https://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/qef/2022-0716/index.html?com.dotmarketing.htmlpage.language=102
- https://nyuad.nyu.edu/en/events/2021/june/an-oral-history-of-the-early-internet.html