I robotaxi stanno passando dalla fantascienza alla realtà quotidiana, ma la loro diffusione procede a velocità diverse nelle varie parti del mondo. Mentre a San Francisco le auto senza conducente di Waymo trasportano già oltre 250mila passeggeri paganti a settimana, in Europa sessanta sindaci italiani hanno lanciato un appello per non restare tagliati fuori dalla rivoluzione della mobilità autonoma. La domanda non è più se arriveranno, ma quando e come cambieranno le nostre città. Il mercato globale, stimato tra 1,5 e 4,4 miliardi di dollari nel 2025, potrebbe raggiungere i 400 miliardi entro il 2035 secondo le proiezioni più ottimistiche.

Tutti (o quasi) gli attori del mercato

AziendaNote PrincipaliTecnologieCittà target principaliStrategia
Waymo (Alphabet) (USA)Leader storico, servizio attivo in più città, partnership con UberLIDAR + radar + telecamerePhoenix, San Francisco, Los Angeles, Miami, Austin, Washington D.C.Espansione continua, test estesi, servizio commerciale avviato
Tesla (USA)Approccio basato solo su telecamere (Full Self-Driving), molto attesa ma con controversie tecnicheSolo telecamere e reti neuraliAustin (TX), California (piani)Lancio robotaxi previsto 2025/2026, modello Cybercab
Cruise (GM)(USA)Ha sospeso attività dopo incidente nel 2023, concentrata su ambienti urbani complessiLIDAR + radar + telecamereAustin, Houston, San FranciscoRipresa trascurabile, incertezza futura
Zoox (Amazon)(USA)Veicolo senza volante e pedali, design innovativo per robotaxiLIDAR + telecamereSan Francisco, Las Vegas (test)Fase test, lancio limitato previsto 2025
DiDi Chuxing Partnership con Mobileye, tecnologia sviluppata con alleanzeNon chiaramente specificato, probabilmente LIDAR e telecamereDallas (TX) prevista espansione 2026Preparazione a lanciare robotaxi in città selezionate
DiDi Chuxing (Cina)Leader nel mercato ride-hailing cinese, robotaxi già in uso con prezzi molto competitiviCombinazione sensori, tecnologie localiPechino, Shanghai, ShenzhenDiffusione in corso, forte concorrenza nazionale
Pony.ai (Cina)Startup con grandi investimenti, partnership con ToyotaLIDAR + radar + telecamereGuangzhou, PechinoServizio limitato, test estesi
AutoX (Cina)Veicoli robotaxi commerciali già operativi in alcune cittàLIDAR + telecamereShenzhen, ShanghaiOperatività commerciale, espansione rapida
Baidu Apollo (Cina)Ecosistema di guida autonoma con robotaxi in test e operativiLIDAR + telecamerePechino, Wuhan, altre città principaliForte supporto governativo, espansione in corso
EasyMile (UK)Startup con guida autonoma, focus su guida a destra, test in UKProbabilmente LIDAR + telecamereLondra e altre città UKFase sperimentale, espansione prevista
EasyMile (Europa)Fornitore di soluzioni di mobilità autonoma, veicoli più piccoli (shuttle)Sensori diversi, focus su luoghi chiusiCittà europee, aeroportiSoluzioni autonome per corti tragitti, non specifici robotaxi tradizionali
Navya (Europa)Simile a EasyMile, robotaxi/shuttle autonomi per mobilità urbana ridottaCombinazione sensoriFrancia principalmenteProgetti pilota e lancio in aree urbane ridotte
Volkswagen Group (Europa)Sviluppo interno forte, focus su robotaxi in progetti pilota con tecnologia avanzataSensori multipliGermania e UEProgetti pilota, attesa per commercializzazione pratica

Stati Uniti: il laboratorio mondiale

Negli Stati Uniti i robotaxi sono già una realtà operativa in diverse città. Waymo, controllata di Alphabet, opera servizi commerciali a Phoenix, San Francisco, Los Angeles e si prepara a espandersi in altre sei città entro il 2025. La compagnia utilizza una combinazione di sensori LIDAR, radar e telecamere per garantire una visione tridimensionale dell’ambiente circostante. Tesla segue un approccio diverso, puntando solo su telecamere e intelligenza artificiale, promettendo di lanciare il suo servizio robotaxi ad Austin entro metà 2025. Zoox, startup comprata da Amazon, sta accelerando la fase di test per entrare sul mercato a Las Vegas e San Francisco. Le statistiche sulla sicurezza sono impressionanti: i veicoli autonomi secondo alcuni studi hanno il 90% di incidenti in meno rispetto ai conducenti umani.

Cybertaxi (Foto Tesla)
Cybertaxi (Foto Tesla)

Cina: la corsa all’innovazione centralizzata

La Cina sta accelerando con un approccio centralizzato che favorisce l’integrazione tra veicoli autonomi e infrastrutture urbane intelligenti. Baidu Apollo, DiDi Chuxing, Pony.ai e AutoX operano già servizi commerciali in città come Pechino, Shanghai e Shenzhen. Il governo ha designato venti città pilota dove sono stati percorsi oltre 120 milioni di chilometri in modalità di test. L’ecosistema cinese beneficia di un forte supporto governativo e di investimenti massicci in intelligenza artificiale e machine learning applicati ai dati urbani.

Le differenze tecnologiche

AspettoUSACinaEuropa
Sensori principaliLIDAR + radar + telecamere, oppure solo telecamere (Tesla)LIDAR + telecamere, integrazione con infrastrutture urbaneSensori multipli ma meno innovazione software AI
Approccio softwareReti neurali, machine learning avanzatoForte uso di AI, machine learning con dati urbani massiviAI meno avanzata, dipendenza da algoritmi tradizionali
VeicoliVeicoli dedicati e retrofitVeicoli nuovi e flotte integrate con trasporti pubbliciShuttle autonomi per spazi limitati
RegolamentazioneIn fase di definizione, test con limitazioniSupporto governativo forte, integrazione pianificataFrammentata, lenta, ostacola diffusione
InfrastruttureUrbane e smart city in sviluppoEcosistema centralizzato, infrastrutture smart avanzateCarenti, poca integrazione smart city

Europa: il ritardo che preoccupa

L’Europa sconta un ritardo tecnologico e normativo significativo rispetto a Stati Uniti e Cina. La frammentazione regolatoria tra i 27 stati membri, con differenti codici della strada e normative assicurative, ostacola lo sviluppo su scala continentale. I circa 400 microprogetti attivi nel continente sono dispersi e sottofinanziati. Aziende come Wayve nel Regno Unito, EasyMile in Francia e il gruppo Volkswagen in Germania sviluppano soluzioni principalmente per shuttle autonomi in spazi limitati come aeroporti e campus universitari, piuttosto che veri robotaxi per uso urbano generalizzato.

In Italia, l’iniziativa lanciata a luglio 2024 da oltre sessanta sindaci rappresenta un tentativo di invertire la tendenza. Il progetto mira a trasformare le città italiane in laboratori aperti per la sperimentazione della guida autonoma, ma si scontra con un quadro normativo inadeguato e l’assenza di coperture assicurative per i veicoli autonomi in servizio pubblico. Il nuovo codice della strada italiano, approvato a dicembre 2024, ha perso l’occasione di allinearsi agli standard internazionali, lasciando il Paese in una posizione di svantaggio competitivo che richiederà anni per essere colmata.

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