Il 2025 doveva essere l’anno della svolta per il metaverso di Meta. Invece si profila come l’anno della resa dei conti per uno dei progetti tecnologici più ambiziosi e costosi della storia recente. Andrew Bosworth, direttore tecnologico di Meta, ha ammesso candidamente in un’intervista che quest’anno determinerà se gli sforzi dell’azienda saranno ricordati come “il lavoro di visionari o una disavventura leggendaria“.

I numeri parlano chiaro: Reality Labs, la divisione di Meta dedicata al metaverso, ha bruciato oltre 55 miliardi di dollari dal 2019 senza produrre ricavi significativi. Horizon Worlds, la piattaforma principale del progetto, ha visto crollare gli utenti attivi dai 500mila del 2022 a cifre che l’azienda preferisce non divulgare. Il sogno di Mark Zuckerberg di creare un universo digitale parallelo dove miliardi di persone lavorano, giocano e socializzano sembra essersi trasformato in un incubo finanziario.

Il pivot strategico verso il mondo professionale

Meta sta tentando una manovra di salvataggio puntando sulle applicazioni professionali del metaverso. Training aziendale, collaborazione a distanza e progettazione 3D rappresentano le nuove frontiere su cui l’azienda concentra gli investimenti. La versione mobile di Horizon Worlds e l’integrazione con l’intelligenza artificiale dovrebbero fornire la spinta necessaria per rilanciare il progetto.

Gli avatar potenziati dall’AI e gli ambienti virtuali sempre più realistici potrebbero finalmente trovare un pubblico tra le aziende in cerca di soluzioni per la formazione del personale. Meta spera che il mondo professionale possa diventare il terreno fertile che quello consumer non è mai stato. Il mercato business-to-business offre margini più alti e clienti meno volubili rispetto ai consumatori ordinari.

Tuttavia, la concorrenza si fa agguerrita: piattaforme come Roblox, Fortnite e Decentraland vantano user base molto superiori. Gli sviluppatori VR esprimono frustrazione per la strategia di Meta, che privilegia Horizon Worlds a scapito dei contenuti di terze parti. La mancanza di innovazione reale rischia di danneggiare l’intero ecosistema della realtà virtuale.

Metaverso in croce

Critiche al MetaversoChi le faPossibili sviluppi
Perdite finanziarie enormi e insostenibilità economicaAnalisti finanziari, stampa techRiduzione investimenti o svolta verso AI e AR, rilancio su settori professionali
Scarso coinvolgimento utenti e grafica poco accattivanteEsperti VR, community utenti, giornalistiMiglioramento della user experience, apertura su mobile per allargare il pubblico
Mercato di nicchia, mancanza di contenuti e attrattivaCommentatori di settore, investitoriConsolidamento dei progetti esistenti, focalizzazione su applicazioni concrete (lavoro, formazione)
Mancanza trasparenza sui numeri degli utenti attiviInvestitori, giornalisti economiciMaggior chiarezza sui dati, strategie di marketing più mirate
Difficoltà strategiche e rischio flop storicoDirigenti Meta, CTO Bosworth2025 come anno decisivo: rilancio o ridimensionamento delle ambizioni

La stampa internazionale: dal boom alla débâcle

La stampa europea dipinge un quadro impietoso del progetto Meta. Le Monde ha titolato “il flop del metaverso“, sottolineando come la confusione concettuale e il disinteresse del pubblico abbiano relegato il progetto in secondo piano. Journal du Net e LADN evidenziano come Horizon Worlds sia diventato marginale, schiacciato dalla crisi del mercato NFT e delle economie virtuali.

I media britannici analizzano il fenomeno come un caso di studio di hype mediatico destinato a svanire rapidamente. Le ricerche accademiche evidenziano la divergenza tra aspettative e realtà tecnologica, documentando il disincanto di pubblico e investitori. Reality Labs viene descritto come un pozzo senza fondo che ha generato perdite operative record senza risultati tangibili.

La stampa spagnola parla di “metabolla” sgonfiata, con El Mundo e RTVE che sottolineano l’abbandono delle promesse visionarie di Zuckerberg per inseguire l’intelligenza artificiale. Le critiche si concentrano sui device costosi e poco accessibili, su una user base limitata e sulla mancanza di chiarezza sul modello di business. Anche la chiusura di progetti concorrenti come AltspaceVR di Microsoft viene interpretata come segnale del fallimento dell’intero settore.

Un bel giro in bici e passa tutto (Immagine Wikipedia)
Un bel giro in bici e passa tutto (Immagine Wikipedia)

Il futuro incerto di una scommessa da miliardi

Il destino del metaverso Meta si gioca nei prossimi mesi. Senza una crescita significativa di utenti ed engagement, l’azienda potrebbe rivedere profondamente o abbandonare l’idea del metaverso consumer. La trasformazione verso applicazioni professionali rappresenta l’ultima carta da giocare per giustificare investimenti miliardari davanti ad azionisti sempre più impazienti.

L’integrazione con l’intelligenza artificiale potrebbe offrire la chiave di volta per rilanciare il progetto. Avatar intelligenti e ambienti virtuali adattivi potrebbero finalmente creare quell’esperienza coinvolgente che è mancata finora. Tuttavia, la finestra temporale si sta rapidamente chiudendo: il 2025 rappresenta davvero l’ultima occasione per trasformare una “disavventura leggendaria” nel “lavoro di visionari“.

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